Di Gaspare & C.

La premessa è che non esiste un vino perfetto per ogni occasione, molto è soggettivo e cioè dipende dal gusto di chi lo consuma. Certo è che ci sono dei parametri che si possono tenere in considerazione ma non ne facciamo delle regole fisse.

Partiamo dall’occasione per la quale un vino viene acquistato

UN ESEMPIO: L’APERITIVO

se stiamo andando ad un aperitivo ed è estate porteremo una bollicina o un vino leggero, delicato che non sia prepotente in bocca, un bianco che ha fatto solo acciaio o un rossetto: un rosso leggero che si può consumare anche con il pesce. E questo in considerazione del fatto che poi si berrà ancora e ancora durante la cena o la serata, inutile iniziare con vini troppo importanti perché poi non

L’Abbinamento con il cibo:

Oltre l’occasione c’è, ed è anch’esso importante, l’abbinamento con il cibo che si andrà a consumare e che prevede regole abbastanza definite. Lasciamoci alle spalle ideologie tipo: ” il vino rosso è perfetto con i piatti di carne, con i primi piatti con sughi complessi, con i formaggi stagionati e via dicendo. Oppure i bianchi sono adatti ad aperitivi, piatti di pesce, verdure, carni bianche etc.” perché non sempre è così. Ci sono vini rossi, leggeri e poco tannici che sono perfetti in abbinamento con il pesce, magari di lago e le zuppe sempre di pesce, e vini bianchi talmente strutturati che risultano perfetti se abbinati ad una lasagna al forno o una grigliata di carne, evitando salse succulente.

ABBINAMENTO CIBO/VINO:

Questa armonia si può raggiungere abbinando gli elementi cibo vino per CONTRAPPOSIZIONE o per SIMILITUDINE.

LA CONTRAPPOSIZIONE

La contrapposizione è necessaria quando in un piatto ha prevalenza di sapore grasso: un vino rosso morbido, molto alcolico e pesante non farebbe che accentuare questa grassezza che alla fine risulterebbe pesante; meglio scegliere un vino rosso giovane, di grande acidità e non molto tannico, che darebbe equilibrio all’abbinamento lasciando la bocca pulita e pronta per continuare a mangiare.

LA SIMILITUDINE

L’abbinamento per similitudine al contrario è importante quando un cibo vira su sensazioni di dolcezza: un vino secco con troppa acidità sarebbe troppo aggressivo.

L’ABBINAMENTO CON I PIATTI TIPICI

Un altro modo per non sbagliare è servire i piatti tipici, quando è possibile, con vini della stessa regione e territorio: la tradizione raramente sbaglia. Un esempio: con lo speck il lagrein o la schiava sono eccezionali.

Concludendo il discorso ricordiamoci sempre che l’abbinamento cibo/vino deve essere armonioso, nessuno dei due deve prevalere sull’altro anzi lo scopo è quello di esaltare le sensazioni dell’uno e dell’altro.

Di Gaspare & C.
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